L’INCI è la nomenclatura che viene utilizzata a livello internazionale per identificare gli ingredienti presenti in un prodotto cosmetico così come sono indicati sull’etichetta che ne illustra la composizione: ecco come leggere questo elenco.
Che cos’è l’INCI?
INCI è l’acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients ed è un codice che viene utilizzato per indicare gli ingredienti di un prodotto di cosmesi, elencati in ordine decrescente, tenendo conto della loro concentrazione. Secondo quanto imposto dalla normativa sulla cosmesi, l’etichetta di ogni prodotto deve riportare l’elenco degli ingredienti contenuti nel cosmetico preceduto dalla parola “ingredients”: questa regola vale per le sostanze che raggiungono concentrazioni superiori o uguali all’1%, mentre quelli in percentuale inferiore all’1% possono essere indicati in ordine sparso.
L’adozione del codice INCI, unico per tutti i Paesi della UE e impiegato anche in altri Paesi come USA, Russia, Brasile, Canada, Sudafrica, è stata introdotta il 1 gennaio 1997 dalla Commissione Europea, con l’obiettivo di fornire un’ulteriore tutela al consumatore. Le persone, infatti, in questo modo possono conoscere nello specifico la composizione dei prodotti acquistati non solo in Italia, ma in qualsiasi Paese europeo, e individuare alcune sostanze che causano allergie.
INCI: come si legge l’elenco degli ingredienti?
La lettura delle etichette dei cosmetici può risultare complessa, per questo è molto importante conoscere tutti i dettagli dell’INCI, l’ordine di citazione degli ingredienti e molti altri dettagli che apparentemente risultano poco comprensibili. Un aspetto fondamentale per esempio riguarda il linguaggio utilizzato per denominare i singoli ingredienti: quando le sostanze sono elencate mantenendo il nome latino, significa che sono state inserite nella formulazione del prodotto in purezza, senza subire alcuna modifica chimica. Questo per esempio è il caso degli oli vegetali utilizzati puri e degli ingredienti naturali: i nomi latini si riferiscono infatti a ingredienti botanici o presenti nella farmacopea. Se accanto al nome poi c’è un asterisco * significa che quell’ingrediente proviene da agricoltura biologica: potremmo quindi essere in presenza di un prodotto cosmetico bio. Il nome in latino è sempre seguito dal nome della parte impiegata, che sia frutto, radice o foglia, e dalla tipologia di prodotto, che sia olio o estratto, in lingua inglese.
Tutti gli ingredienti che sono invece frutto di una sintesi chimica vengono scritti in lingua inglese o con codici numerici che identificano i coloranti artificiali utilizzati all’interno del prodotto, seguendo la lista internazionale denominata “Color Index” che vede la presenza della sigla “CI” seguita da una serie numerica composta da 5 cifre.
Facendo un esempio concreto con prodotti come shampoo e bagnoschiuma, il primo ingrediente che si trova nelle etichette è l‘acqua che viene indicata con il termine "aqua". A questo seguiranno altri ingredienti che hanno la funzione di tensioattivi, poi gli emulsionanti ed ancora i conservanti e gli estratti naturali. Infine, vengono elencati le profumazioni ed i coloranti. Non sono considerati ingredienti invece le impurezze contenute nelle materie prime, le sostanze che non compaiono nella composizione del prodotto finito, le sostanze utilizzate come solventi o come vettori di composti odoranti e aromatizzanti.
Oltre agli ingredienti, gli altri dati che devono sempre essere presenti sull’etichetta sono:
- il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’azienda;
- il contenuto nominale espresso in peso o in volume;
- il numero del lotto di fabbricazione o il riferimento che
permetta di identificare il prodotto cosmetico;
- è obbligatorio riportare «made in …» per i prodotti
fabbricati in paesi extra UE;
- la funzione del prodotto cosmetico, salvo se risulta dalla sua presentazione;
- l’elenco degli ingredienti, le impurezze in esse contenute, le sostanze ed eventuali tecniche
secondarie utilizzate nella miscela, ma che non compaiono nella composizione del prodotto finito
- la data entro cui il prodotto può essere utilizzato, se opportunamente conservato, tale data è preceduta dalla dicitura «Usare preferibilmente entro:»
Per i prodotti con durata minima superiore a trenta mesi, invece, deve essere riportata
un’indicazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto, una volta aperto, può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore, preceduta dal simbolo rappresentante un barattolo aperto o dall’acronimo «PAO» (Period after opening), espresso dal simbolo del vasetto aperto.
-le precauzioni di impiego (necessariamente in italiano). In caso di impossibilità pratica a riportare sul contenitore o sull’imballaggio esterno le precauzioni particolari per l’impiego, queste devono essere contenute in un foglio di istruzioni, una fascetta o un cartellino allegati. A tali indicazioni il consumatore deve essere rinviato mediante un’indicazione abbreviata o mediante il simbolo di rinvio qui accanto riportato
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